Game over, il top del mercato è vicino: ci può essere forse “l’ultimo fase finale rialzista”, prima dell’inizio della correzione che può riportare gli indici a testare i minimi di marzo.
Cosa hanno in comune Hertz, JC Penny Company, Chesapeake Energy Corporation.?
Sono tre aziende in bancarotta, che in in quattro giorni (nel periodo 3/8 giugno) sono salite molto (per poi perdere tutto il guadagno nei tre giorni successivi):
Hertz +591%
JC Penny +200%
Chesapeake +397%
Le società “dedicate alla community afroamericana”, hanno però fatto molto meglio, perché nel periodo 15-19 giugno sono letteralmente “esplose”:
Broadway Financial Corp +154%
Urban One +1.872%
Carver Bancorp +510%
Poi ci sono aziende come Nikola Corporation, quotata il 2 giugno al Nasdaq a 10 Usd (l’azienda che produrrà il primo camion elettrico nel 2022), che adesso vale 66 Usd e capitalizza 24 Mld. Usd, senza alcun fatturato:
Nikola Corporation +560%
Negli ultimi giorni le azioni USA che quotano meno di 1$ sono salite mediamente del +80% e questo solo perchè il loro valore nominale è di 60 o 50 centesimi: in altre parole, gli investitori retail le hanno comprate solo perché valgono molto poco ed è richiesto un capitale modesto per i loro investimenti.
Il mercato azionario, dal minimo del 23 marzo ad oggi, è stato trainato al rialzo da eccessive speculazioni e dal day-trading di milioni di investitori retail Usa.
I Brokers americani non fanno più pagare neppure le commissioni di intermediazione, perché i profitti maggiori vengono realizzati finanziando i clienti per fare leva due, tre o cinque volte sul capitale investito (se ti indebiti giochi gratis).
Un recente sondaggio fatto negli Stati Uniti, evidenzia che i recenti sussidi erogati ai cittadini privati dal Governo USA sono stati utilizzati dai percettori compresi tra le fasce di reddito di 35.000 – 100.000 Usd, per i seguenti scopi: 1) accumulare risparmio, 2) utilizzo per spese correnti, 3) trading on line (Fonte: Yodlee Data Analytics).
Milioni di investitori retail americani, da metà marzo, hanno aperto conti di trading on-line, in particolare con il Broker RobinHood ed hanno comprato soprattutto titoli tecnologici (che dal tre Aprile ad oggi hanno avuto performance impressionanti), come ad esempio:
Service Now +60%
Shopify Inc. +154%
Okta +72%
Zoom Video Communication +113%
Tesla +120% (che capitalizza quasi come Toyota, anche se produce 60 volte meno)
Zscaler +101%
Questi titoli, tre mesi fa, costavano venti volte il fatturato, ma ora valgono trenta volte il fatturato: inoltre molti di questi titoli sono in perdita (anche prima del Covid), nonostante abbiano una crescita annua del fatturato intorno al 40% e siano società serie, con quotazioni però che sono salite in modo costante dal 2016, ovvero da quando sono state inserite nei Portafogli dei principali Fondi Hedge.
In questo periodo, perciò, gli investitori retail Usa, stanno comprando, attraverso conti di trading on-line, azioni tecnologiche molto care e sopravvalutate, “rincorrendo” un mercato che sta crescendo già da molti anni.
Il Broker RobinHood (https://robintrack.net/popularity_changes?hoursAgo=720&minPopularity=100) tiene aggiornato il numero di nuovi conti on-line aperti negli ultimi trenta giorni, per ognuna delle azioni che vengono trattate sul sito: considerando solo le prime 50 azioni trattate dal Broker, risulta che sono stati aperti 3 Mln di nuovi conti di trading, che diventano 5.6 Mln. se consideriamo le prime cento azioni.
Questa situazione mi ricorda che originariamente la definizione finanziaria di “parco buoi”, si riferiva alla zona del mercato borsistico riservata al pubblico che assisteva allo svolgimento delle contrattazioni alle grida: si trattava di un’area delimitata e non sempre vista di buon occhio dagli operatori di Borsa, che utilizzarono pertanto tale termine per poter indicare l’area in questione, spesso popolata da risparmiatori poco esperti, che cercavano di “cogliere” le tendenze del mercato interpretando le grida degli operatori più esperti.
Forse gli attuali investitori retail americani, di fatto esclusi dal bull market iniziato nel marzo del 2009, stanno investendo in azioni ed in settori troppo cari.?
I titoli azionari”distrutti dal Lockdown”, in particolare quelli delle linee aeree (tra cui anche Boeing, che dopo essere crollata da 400 Usd a 100 Usd, è rimbalzata a 220 Usd) e delle crociere, nel periodo 15 maggio – 8 giugno hanno visto raddoppiare le loro quotazioni:
Spirit Airlines Inc +225%
United Airlines Holdings +145%
American Airlines +122%
Norwegian Cruise +160% (l’azienda sta andando in bancarotta)
Carnival Cruise +120%
Infine ci sono le aziende con valutazioni da 50 a 170 volte gli utili, che sono state comprate a prescindere dal loro business e dalla loro situazione finanziaria e nel periodo dal 16 marzo ad oggi hanno avuto questi guadagni:
Lululemon Athletics Inc +117% Vende abbigliamento sportivo fashion, quota 58 volte gli utili, capitalizza 38 Mld. Usd con un fatturato di 4 Mld. Usd
Wingstop Inc +167% Vende pollo fritto da asporto, quota 162 volte gli utili, fattura 232 Mln. Usd e capitalizza 3.4 Mld. Usd
Chipotle Mexican Grill + 121% Vende tacos e burrito, quota 86 volte gli utili, capitalizza 28 Mld. Usd, vende per 5.5 Mld. Usd senza utili.
Teladoc Health +73% Offre servizi on-line “non essenziali”, sia agli studi medici che ai pazienti ed essendo tutto on-line, vale 13 Mld. Usd con un fatturato di 800 Mln. Usd e con attività in perdita.
Living Health +250%. Offre un’applicazione che monitora costantemente il quadro clinico dei clienti, tutto in digitale e per questo motivo il titolo vale 6 Mld. Usd, fattura 170 Mln. Usd e perde 55 Mln. Usd all’anno.
Questi sono tutti esempi di un mercato azionario “drogato” dagli interventi storici delle Banche Centrali e dei Governi mondiali, che hanno creato delle bolle speculative non sostenibili: la possibile decisione della Fed e della Bce di controllare la curva dei rendimenti, evidenzia la gravità di una situazione che richiede interventi non convenzionali per evitare la crisi.
Le Banche Centrali vogliono impedire, in qualsiasi modo, che i tassi di interesse salgano, perché temono il rischio credito più di ogni altra cosa.
Effetti del programma d’acquisto di Corporate Bond da parte della Fed.
Emissioni record di Junk Bond in una situazione di defaults crescenti, solo perché la Fed sta acquistando di tutto sui mercati.
La crisi finanziaria non è terminata con la fine del lockdown, ma inizia quando cominciano a manifestarsi gli eventi di credito (i fallimenti) e perciò comincia adesso.
L’economia americana evidenziava a fine 2019 una dimensione di credito speculativo ad alto rischio di insolvenza di 5200 Mld. Usd (il 25% del Pil) già solo in caso di normale recessione: i recenti downgrading subiti da molte società hanno fatto salire tale importo ad oltre 6 trilioni Usd (+20% in un solo mese ed ora il 30% del Pil, mentre nel 2008 tale percentuale era al 12%).
In questi ultimi due mesi, solo negli Stati Uniti, sono fallite 1600 aziende al giorno, nonostante la liquidità immessa nel sistema sia al record di sempre (Fonte: USA Census Bureau/Deutsche Bank Ec. Research).
Il credito al consumo per il consumatore americano si è contratto pesantemente, cioè le Banche sono passate dall’erogare 15/20 miliardi di dollari al mese a togliere 12 miliardi al mese dal settore del credito al consumo (i consumi rappresentavano il 75% del Pil Usa a fine 2019): nessuno vuole fare più credito ai disoccupati che aumentano in modo esplosivo, dato che le Banche, che hanno ricevuto la liquidità dalla FED, hanno iniziato a pensare che chi rimane senza lavoro non può pagare le rate e quindi non è più solvibile come prima (ecco un importante esempio della differenza tra liquidità e solvibilità).
Un altro esempio della differenza tra liquidità e solvibilità è il fallimento Lehman Brothers, avvenuto nel settembre 2008, con il QE della FED in piena operatività e con la crisi finanziaria in corso già da nove mesi: con tutta la liquidità che circolava nel sistema, Lehman non avrebbe dovuto fallire, ma anche in quel caso la liquidità non si era trasformata in credito per alcuni…..e molti intermediari, tra cui Lehman, sono falliti in pieno QE.
Il recente fallimento della Hertz è avvenuto in concomitanza con l’acquisto da parte della FED di Corporates Bonds che rientravano nel piano Secondary Market Corporate Credit Facilities e ora la FED è creditore nel fallimento Hertz che, appunto grazie a tale piano, non avrebbe dovuto fallire.
Mala tempora currunt.
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