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Samsung ha 50 milioni di cellulari invenduti: la domanda è crollata

Gli smartphone scarseggiavano dalla fine del 2021: Counterpoint Research ha abbassato le previsioni sulle spedizioni globali di smartphone da 1,45 miliardi di unità, ad 1,41 miliardi, evidenziando che gli OEM (Original Equipment Manufacturer) di smartphone hanno ricevuto, da inizio anno, solo l’80% dei componenti indispensabili per produrre telefoni durante la seconda metà dell’anno.

Il caso Samsung

Samsung è stata costretta a cancellare il suo modello “Galaxy Note” e i consumatori hanno dovuto aspettare settimane, per poter acquistare un telefono Samsung.

https://www.androidheadlines.com/2021/10/chip-shortage-smartphone-shipments-2021.html

Di recente, sono comparse pubblicità nelle quali Samsung propone ai propri clienti di riportare i loro vecchi telefoni (di qualsiasi anno e in qualsiasi condizione), prima di acquistare un modello più recente.

La domanda di telefoni cellulari è decisamente calata e ora Samsung ha 50 milioni di telefoni in stock, che non riescono a vendere, dal momento che l’acquisto di un nuovo smartphone non è più una priorità per i consumatori, spaventati dall’attuale inflazione fuori controllo.

Samsung stima che spedirà 270 milioni di nuovi telefoni quest’anno, ma con un 18% d’inventario invenduto, nella migliore delle ipotesi: la società ha notato che i loro modelli a basso prezzo costituiscono la maggior parte dell’inventario inattivo, indicando un segno dei tempi.

Tutto il mercato al dettaglio è saturo

Samsung, però, non è l’unica azienda che soffre di un’offerta che supera la domanda, dal momento che anche Walmart, Gap, Target e American Eagle hanno tutte evidenziato, nelle loro ultime previsioni sugli utili, di avere più prodotti di quanti ne possano vendere.

I costi di magazzino per l’inventario inattivo stanno portando alcune aziende a considerare d’invertire la loro politica di restituzione: “ecco i tuoi soldi, tieni l’articolo”.

“Per ogni dollaro di vendita, l’utile netto di un rivenditore è compreso tra un centesimo e cinque centesimi di Usd: mentre con i resi, per ogni dollaro di merce restituita, il costo del rivenditore è compreso tra 15 e 30 centesimi Usd”, ha detto alla CNN l’esperto di vendita al dettaglio Burt Flickinger.

Tutto il mercato al dettaglio è saturo di forniture arrivate troppo tardi e con una domanda inferiore all’offerta, adesso corrono anche il rischio che i clienti possano iniziare a restituire la merce acquistata, creando ulteriori perdite al settore.

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