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Lettera al Presidente del Consiglio dei Ministri

Preg.mo Dr. Giuseppe Conte

Presidenza del Consiglio dei Ministri

Palazzo Chigi, Piazza Colonna 370

00187 Roma

Reggio Emilia, 25 Aprile 2020

Preg.mo Presidente del Consiglio dei Ministri,

Le scrivo per evidenziare che nessuna delle soluzioni finora proposte dal Governo salverà l’economia del nostro Paese: i media, con i loro costanti “bollettini di guerra”, hanno irreparabilmente compromesso la fiducia dei cittadini sulle loro prospettive future, mentre il lockdown avrà conseguenze irreversibili in termini di disoccupazione, fallimenti di imprese medio-piccole soprattutto del settore delle vendite al dettaglio, del commercio e dei servizi, senza menzionare le famiglie che non saranno più autosufficienti.

Nell’impossibilità di percepire reddito, la soluzione più semplice per aiutare i nostri cittadini sarebbe quella di sospendere subito le loro spese, in particolare gli affitti, i mutui e soprattutto i pagamenti delle tasse, per un periodo di alcuni mesi: questo impedirebbe la distruzione del settore aziendale più importante del nostro Paese, che impiega oltre il 50% della forza lavoro privata.

Bisogna terminare immediatamente il lockdown e fare ripartire la nostra economia, seguendo l’esempio della Svezia, che senza alcuna restrizione ha dimostrato con i fatti, quanto fossero “irresponsabili” le raccomandazioni dell’Organizzazione mondiale per la Sanità, dal momento che il numero di contagi e di decessi è addirittura inferiore a quello dell’Italia.

Le Banche Centrali hanno costantemente ridotto i tassi di interesse per stimolare la domanda di consumi, ignorando il fatto che i cittadini, in mancanza di fiducia sulle prospettive future, decidono di non indebitarsi e di non spendere: questo approccio Keynesiano, infatti, non ha funzionato nemmeno una volta nella storia.      I bassi tassi di interesse, addirittura negativi dal 2014 e gli stimoli fiscali adottati per sostenere l’economia, non hanno avuto alcun impatto sull’inflazione, mentre hanno danneggiato il nostro sistema pensionistico, da sempre sostenuto dalla redditività del flusso cedolare dei Titoli governativi e degli investimenti risk-free.

Il valore totale dei mercati azionari mondiali era di 85 trilioni Usd alla fine del 2019, mentre quello del mercato immobiliare mondiale di oltre 200 trilioni Usd: la stima della perdita complessiva a livello globale, in termini di riduzione della leva finanziaria (deleveraging) è di 100 trilioni Usd e nessuna azione coordinata di tutte le Banche Centrali mondiali può riparare ad un danno di queste proporzioni. In questo contesto, inoltre, le Banche italiane hanno “parcheggiato” le loro riserve monetarie in eccesso presso la Bce, riducendo progressivamente i prestiti al settore industriale.

Il lockdown deve terminare immediatamente per impedire che la nostra economia imploda, causando il fallimento di centri commerciali, negozi al dettaglio, ristoranti, cinema, agenzie di viaggio, laboratori di artigiani e piccole-medie imprese in generale: se non agiamo immediatamente, subiremo conseguenze economiche peggiori di quelle della “Grande Depressione”, che negli Stati Uniti causò una disoccupazione del 25% in tre anni, mentre ora, in un solo mese, ha già provocato un calo del 13%.                                                                                                                                                                                                                                          

L’attuale crisi sta letteralmente spazzando via milioni di posti di lavoro e ci lascia spettatori passivi di quella che Joseph Schumpeter ha definito la “distruzione creativa”.

Le memorie di Herbert Hoover, inoltre, ci ricordano che nel 1931, ci fu un default globale del debito sovrano emesso da Europa, Asia e Sud America, mentre ora noi stiamo affrontando la medesima crisi con livelli storicamente alti di debito pubblico e locale: la politica europea dei tassi di interesse negativi, inoltre, ha distrutto il nostro mercato obbligazionario, così come è avvenuto in Giappone.

Ci sono ormai evidenze certe che smentiscono le iniziali stime catastrofiche sul numero dei contagi e dei decessi da covid-19, sia in Italia che nel mondo e questo ci deve indurre a terminare il lockdown subito.

L’European Mortality Monitor (https://www.euromomo.eu/outputs/zscore_country_total.html) analizza i dati di mortalità settimanali di tutti i Paese europei ed evidenzia che il numero di decessi in Italia e nei Paesi che hanno adottato il lockdown totale, è identico a quello dei Paesi come la Svezia: i dati dimostrando inoltre che l’emergenza è durata solo tre settimane (e solo in alcuni Paesi) e che l’’attuale numero di decessi è in linea con quello stagionale di tutti i Paesi europei.

L’Istat ed il Ministero della salute, anche se i dati cumulati della mortalità 2020 (http://www.deplazio.net/images/stories/SISMG/SISMG_COVID19.pdf) per tutti i comuni italiani verranno pubblicati a fine anno, per adesso hanno confermato, su un campione rappresentativo di 19 grandi città italiane, che i “decessi in eccesso” quest’anno sono stati solo 4.000 (estrapolando il dato per tutta l’Italia significa 12.000 decessi in eccesso), quando una variazione tipica invernale si attesta intorno ai 20.000 decessi.

Sempre l’Istat conferma che in Italia, da inizio anno e fino al 15 aprile, ci sono (https://www.istat.it/it/files//2020/03/Tavola-sintetica-decessi.xlsx) stati 195.000 decessi totali, rispetto al numero medio osservato nel periodo 2015-2019 di 200.000 decessi. Un fenomeno, spiega l’Istat, “che può ritenersi attribuire al ridotto impatto dei fattori di rischio stagionali (condizioni climatiche ed epidemie influenzali): ciò spiega come mai, se si considera il complesso dei decessi dal primo gennaio al 21 marzo 2020, in diversi comuni non si ravvisa un aumento, ma piuttosto una diminuzione del numero dei decessi, rispetto al dato medio dello stesso periodo degli anni 2015-2019”.

Il covid-19 ha fatto meno vittime, in percentuale sulla popolazione mondiale, di qualsiasi altra pandemia\epidemia degli ultimi 100 anni, dal momento che il tasso di mortalità mondiale è pari allo 0.002%: l’influenza Asiatica del 1968-1970, ebbe il tasso di mortalità mondiale più alto in assoluto, pari allo 0.027%. Altri importanti Istituti, tra cui quello di Marsiglia del Dr. Raoult, epidemiologo di fama mondiale, sono arrivati alla stessa conclusione, evidenziando che anche in Francia, nonostante il covid-19, la mortalità invernale è diminuita.

Queste considerazioni devono convincerLa a terminare il lockdown del nostro Paese subito, dal momento che non esiste alcuna emergenza sanitaria che giustifichi tale “decisione storica.”

Distinti saluti

Andrea Braglia

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