Con il termine “valutazione cognitiva” gli psicologi indicano la “lettura che noi diamo ad un evento”, il modo in cui lo interpretiamo,il modello che ci siamo costruiti del mondo e che determina una risposta emozionale, comportamentale e fisiologica agli eventi. Ognuno di noi filtra e seleziona gli stimoli che riceve dall’esterno, accettando ed inserendo nel proprio “computer cerebrale” soltanto quelli che ritiene utili o importanti: è attraverso i nostri pensieri che diamo delle risposte, diamo un significato a ciò che ci accade.
Forse ciò che non sappiamo è che, appena i dati sensoriali arrivano al nostro sistema nervoso centrale, immediatamente ha inizio la valutazione cognitiva, ovvero cominciano i pensieri che, con la velocità dell’elettricità, si producono in una corrente ininterrotta, indipendentemente dalla nostra volontà e per gran parte al di fuori della consapevolezza.
Quelli che riconosciamo e dei quali abbiamo coscienza sono i pensieri prevalenti, che più corrispondono al nostro modo di vedere le cose e che dipendono da molti fattori, tra cui educazione, valori, esperienze passate, livello di autostima, ecc.
Quindi, anche se la realtà oggettiva esiste, la nostra esistenza si svolge in una dimensione che è una costruzione, ovvero una interpretazione del reale, compreso il nostro rapporto con noi stessi e con il mondo.
Tornando alla valutazione cognitiva, perché è così importante?
Perché dalla valutazione dei fatti nascono i comportamenti e le strategie che decidiamo di adottare per rispondere alla situazione: lo stesso avvenimento, infatti , a seconda del modo in cui “decidiamo” di vederlo, porterà a stati d’animo, reazioni fisiche e comportamenti diversi. Si può vedere il bicchiere mezzo vuoto o mezzo pieno: il bicchiere rimane sempre lo stesso, ma quelli che ricaviamo sono due modelli del mondo attuale completamente opposti.
Per aiutare i lettori in questo contesto di estrema volatilità ed incertezza, riassumo le conclusioni della mia analisi svolta osservando i mercati finanziari come se fossero un “bicchiere mezzo pieno”.
Ieri il Dow Jones ha rotto il supporto dei 20.000 punti, toccando il minimo a 19.966 punti ed avvicinandosi così al minimo del 2017 a 19.677 punti: anche se l’Indice rompesse al ribasso questo supporto, senza però scendere al di sotto di 19.138 punti, ritengo che ci sarebbe un’ottima buy opportunity per iniziare ad acquistare titoli azionari che hanno perso oltre la metà del loro valore iniziale.
Non ho certo l’ambizione di prevedere il minimo del mercato, ma se il supporto a 19.138 punti non verrà rotto al ribasso, ritengo che si possa acquistare azionario, ipotizzando un rimbalzo violento dei mercati: è indispensabile la precauzione di mettere uno stop loss poco sotto, ovvero a 19.000 punti.
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