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Effetti economici-finanziari del lockdown: quello che nessuno spiega

Effetti economici-finanziari del lockdown.

1) Alcuni settori come ristorazione, vacanze, viaggi, bar, teatri, catene di abbigliamento ed anche palestre hanno subito perdite “devastanti”, ma la mancata spesa in questi settori è stata compensata, in aggregato, da enormi deficit.  
In Usa, ad esempio, si è creato un deficit pubblico mai visto in tempo di pace, di 6.000 Mld Usd, mentre con la crisi del 2008 dei mutui subprime, l’aumento di deficit era stato solo di 1.800 Mld Usd: in Usa il Pil è di circa 21.000 Mld Usd, perciò 6.000 Mld Usd di deficit è una cifra colossale, mai vista dopo la guerra del 1944.

Deficit colossali finanziati dalle Banche Centrali

Questi enormi deficit sono stati finanziati da parte della Fed (che ha stampato moneta), per cui si è ottenuto una riduzione del debito del settore privato\famiglie, finanziato indirettamente da creazione di moneta da parte della Banca Centrale: risultato complessivo che di fatto riequilibra l’economia. In Italia, ad esempio, il deficit è aumentato nell’ultimo anno di 200 Mld Eur però, allo stesso tempo, sono aumentati anche i risparmi complessivi delle famiglie per la stessa cifra ed il risultato finale è che ci sono 200 Mld Eur circa in più di liquidità sui c\c delle Banche, guarda caso quando lo Stato si indebita per la stessa identica cifra.

2) Alcune multinazionali ed in parte anche la pubblica amministrazione hanno accelerato l’adozione di tecnologia, per fare tutto in modo digitale e come dicono i Ceo di molte multinazionali “…con il Lockdown abbiamo fatto in un anno quello che altrimenti avremmo impiegato almeno tre anni ad adottare”: questo è un discorso coerente, dal momento che in tutti i settori si è automatizzato, informatizzato e digitalizzato di più.

3) Le Banche Centrali hanno espanso la loro liquidità in maniera colossale, comprando di tutto sui mercati finanziari, ovvero sia Bond governativi che societari, ma anche titoli azionari (soprattutto in Giappone e Svizzera) e di conseguenza, la ricchezza finanziaria è esplosa, al punto tale che le Borse mondiali sono arrivate a capitalizzare 123.000 Mld Usd, che in percentuale del PIL è il livello più alto della storia (in Usa valgono addirittura il 220% del Più).

Quello che non si è detto del Lockdown 

Il Lockdown è stato ovviamente tragico da un punto di vista umano, sanitario e sociale, ma da un punto di vista puramente economico-finanziario invece, i dati indicano che, in aggregato, i danni ad alcuni settori sono stati più che compensati dalla liquidità iniettata nel sistema, dagli enormi deficit ed in parte dall’adozione di tecnologie: questo, come abbiamo visto, non vale solo per gli Usa, ma anche per l’Italia.

Per l’economia capitalista globale, cioè per il mondo delle grandi aziende e multinazionali, i problemi delle piccole aziende, delle attività di famiglia, degli artigiani, dei lavoratori autonomi, dei negozianti e ristoratori, si sono trasformate in opportunità di business uniche, dal momento che si è ridotta la competizione, i costi di produzione ed investito in tecnologia.

In Italia inoltre le Banche, che non erogavano più credito da molti anni, nel 2020 hanno aumentato il credito di circa 60 Mld Eur, grazie alla garanzie pubbliche: il Ftse-Mib è un indicatore secondario per l’economia italiana, a differenza di quella di altri Paesi, però è indicativa del fatto che adesso al Governo abbiamo Draghi e dei tecnocrati, che stiamo facendo 200 Mld. Eur di deficit l’anno (mentre prima non si andava oltre 30-35 Mld Eur). Al tempo dei Governi di austerità, con Di Maio e Salvini, oppure con Letta e Renzi, i deficit erano al massimo pari al 2% del Pil, i tassi di interesse erano più alti, il credito veniva tagliato ed il ministro dell’economia era Padoan, Tria o Gualtieri, perciò profili meno professionali ed esperti di Draghi.

La conclusione, per quanto possa sembrare assurda e certamente non equa, è che durante il lockdown, con tutti i problemi che abbiamo vissuto, le multinazionali, le Banche d’affari ed i Fondi di investimento (ovvero l’economia capitalista globale), hanno tratto vantaggio da una situazione unica ed irripetibile.

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