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Coronavirus vs Mercati Finanziari: Parte II

Sembra che il coronavirus sia diventato l’unico responsabile del crollo dei mercati finanziari, che nelle ultime due settimane ha battuto tutti i precedenti record negativi, visto che:

  • la sua probabilità di accadimento è pari al ~ 0,1% dal 1896;
  • la velocità del calo ed il picco del Vix, sono stati i più veloci mai registrati;
  • i rendimenti annui del Treasury a 10 anni e 30 anni, sono ai minimi storici ovvero 0,4% e 0,9%;
  • il prezzo del petrolio è sceso del 30% in una sola seduta.

Quanto accaduto, rientra già di diritto, tra gli scenari più negativi degli ultimi 25 anni, unendosi ad un gruppo d’élite che comprende la crisi Asiatica (1997), il fallimento del Long Term Capital (1998), l’attacco alle Torri gemelle (2001), l’anno degli scandali contabili (2002), il fallimento di Lehman Brothers (2008-2009), il Flash crash (2010), la crisi del debito europeo (2011), il re-pag cinese (2015) e l’evento di volatilità del 2018.

Questo è il preludio ad un crash globale dei mercati finanziari.?

La situazione è molto delicata, anche se non a causa del coronavirus e non credo, ad oggi, che sia l’inizio di un crash globale, bensì una correzione violenta e solo in parte inaspettata, perché ha origine dalla crisi di liquidità del mercato Repo (che permette alle Banche di impiegare od ottenere liquidità) iniziata negli Usa da diversi mesi. La Fed è costretta a ricoprire il ruolo di market-makersul mercato Repo, prestando liquidità al sistema bancario e lo sta facendo mentre i tassi a breve termine salgono.

La correzione sui mercati azionari è terminata?

Difficilmente una correzione si esaurisce in tre settimane circa perciò, ad oggi, ritengo che ci saranno dei rimbalzi tecnici significativi (forse stimolati anche da interventi delle Banche Centrali) ma che i minimi sui mercati equity non siano ancora stati raggiunti.

Per avere delle indicazioni più precise, credo che sia fondamentale studiare la price-action del Dow Jones ed in particolare monitorare i seguenti livelli:

24.288 punti chiusura giornaliera odierna

23.301 punti chiusura settimanale

22.415 punti chiusura mensile

Se il Dow Jones chiudesse le rispettive sedute al di sopra di questi livelli, significa che l’attuale calo può attenuarsi e ci sarebbe spazio per un rimbalzo tecnico (prima di un ulteriore discesa): se invece dovesse chiudere al di sotto di questi prezzi, significa che sia il DJ che gli altri mercati azionari potrebbero continuare a scendere.

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